Goldman Sachs: Bitcoin e altre criptovalute non sono una classe di asset

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Goldman Sachs, una delle più potenti banche del mondo, ha organizzato una videoconferenza con gli investitori mercoledì 27 maggio, durante la quale i rappresentanti della banca hanno discusso di Bitcoin. Tuttavia, la presentazione di certo non ha fatto un'ottima pubblicità alle criptovalute.

L'evento, intitolato "Prospettive economiche statunitensi e impatto delle attuali politiche sull'inflazione, sull'oro e su bitcoin", è stato annunciato la scorsa settimana, spingendo alcuni membri della crypto-community a pensare che Goldman Sachs sta pianificando una recensione positiva su Bitcoin.

Tuttavia, un'ora prima dall'inizio della conferenza, le slide della presentazione, i cui contenuti erano stati precedentemente inviati ai partecipanti, sono apparsi in rete.

Una delle slide, che ha fatto più scalpore nella crypto-community, intitolata "Le criptovalute, incluso Bitcoin, non sono una classe di asset", afferma che: 

  1. A differenza delle obbligazioni, le criptovalute non generano flussi di cassa;
  2. le valute digitali non creano alcun reddito grazie alla crescita dell'economia globale;
  3. le criptovalute non forniscono benefici permanenti alla diversificazione a causa dell'instabilità delle loro correlazioni;
  4. Le crypto sono molto volatili (il 12 marzo 2020, il prezzo di bitcoin è diminuito del 37% in un giorno);
  5. Le criptovalute non mostrano segni di copertura contro l'inflazione.

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Inoltre, in una delle slide, Goldman Sachs parla di una sola bolla di Bitcoin, sebbene in realtà ce ne fossero cinque.

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Il fondatore di The Block, Mike Dudas, ha rivelato alla community anche le altre slide. Uno di questi si riferisce ad attività illegali con criptovalute. Qui sono menzionati gli schemi Ponzi, tra cui TokenPlus, ransomware, riciclaggio di denaro e siti del darknet. Un'altra slide riguarda i rischi degli attacchi hacker contro gli exchange di criptovalute.


Un’altro argomento molto interessante contro le criptovalute, fu quello sull'emissione “immaginaria†limitata di molte valute digitali: