La Consob indirizza l’Italia sulle normative blockchain europee

La Consob ha appena pubblicato una consultazione sulle ICO, indicando alcune linee di percorso innovative che irrompono nel panorama europeo. I paesi limitrofi come Francia, Germania, Repubblica di San Marino hanno già esposto proprie soluzioni, approfondendo alcuni aspetti delle ICO.

 

In Francia, L’Autorité de Marchés Financiers ha pubblicato il 26 ottobre 2017 una lunga analisi delle ICO, aprendo una consultazione (Document de Consultation sur les Initial Coin Offering) i cui risultati sono stati pubblicati a Marzo dello scorso anno. Il 26 dicembre 2018 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Francese il Decreto n. 2018-1226 del 24 dicembre 2018 sull’utilizzo dei dispositivi elettronici di registrazione condivisi per la rappresentazione e la trasmissione di titoli finanziari e per il rilascio e il trasferimento dei cd minibons. In tale Decreto si specificano le condizioni di utilizzo dei ‘dispositivi di registrazione elettronica condivisa’ per la trasmissione di strumenti finanziari e per i minibons, continuando nel percorso di integrazione della tecnologia blockchain rendendo legali, a tutti gli effetti, le transazioni finanziarie attraverso i registri distribuiti.

 

In Germania, la Bafin (l’autorità federale di vigilanza finanziaria tedesca), dopo aver pubblicato avvisi per gli investitori nel Novembre del 2017 relativamente alle ICO e una advisory letter sulla diversa classificazione dei token nel 2018, ha avviato una consultazione da parte del Ministro delle Finanze finalizzata alla redazione di un piano nazionale per i registri distribuiti che dovrebbe essere pubblicato nell’estate del 2019. Bafin, nel dicembre del 2018, aveva inizialmente autorizzato l’emissione di token ad una piattaforma di equity token offering per poi concedere a Febbraio 2019 un’autorizzazione ad effettuare una vera e propria STO con una piattaforma di lending.

 

A Malta, il 1 Novembre 2018, sono entrate in vigore tre norme che stabiliscono un quadro normativo che regolamenta la Blockchain, le criptovalute e la tecnologia DLT ed in particolare Virtual Financial Assets Act che si occupa di regolamentare le ICO  attraverso l’obbligatorietà del White Paper come prerequisito per avere un quadro generale ed una descrizione degli aspetti di ogni progetto, evidenziando quale tipologia di Virtual Financial Asset (VFA) è emettibile. Stabilisce inoltre quali sono le regole per l’ammissione alla negoziazione sulla piattaforma Malta Digital Innovation Authority Act, che) la quale istituisce un’authority dedicata alle attività innovative a carattere non finanzario. Essa ha il compito di essere garante dell’attuazione degli obiettivi prefissati dalla legge per lo sviluppo di attività relative all’innovazione tecnologica. Infine, vi è l’Innovate Technology Arrangements and Services Act che definisce la tecnologia DLT, compresi gli smart contract.

 

La Repubblica di San Marino ha pubblicato il Decreto Delegato n. 37/2019 (il “DL Blockchain”) dal curioso titolo ‘Norme sulla tecnologia Blockchain per le imprese’. Esso contiene norme per l’autorizzazione dell’emissione di token da parte di società con determinati requisiti. Per diventare un Ente Blockchain occorrerà ottenere un’autorizzazione rilasciata da San Marino Innovation che provvederà all’iscrizione in un apposito registro. L’ente potrà quindi emettere utility token, assimilati alle valute estere, o security, assimilati ad azioni o titoli di debito. Gli enti blockchain, e questa è un’ opportunità tutta sammarinese, potranno optare per l’istituzione di un Trust per la gestione dei token. I redditi realizzati godranno di un’esenzione fiscale.

 

“Il 2019 sarà un banco di prova. La prima variabile è il lavoro di sistema. I risultati dipenderanno anche dal contributo e dalla collaborazione che riusciremo a creare sia come economia e che come sistema economico”.

 

Con la consultazione di Consob, che fa trasparire le proprie posizioni, l’Italia si pone prepotentemente al centro di tale discussione. Questo individuando una strada possibile e coerente volta ad attrarre innovazioni nel nostro Paese. 

 

Nei giorni scorsi, la Banca d’Italia ha pubblicato un Occasional Paper sugli aspetti regolamentari e economici delle criptoattività. Questo volto ad analizzare, da una prospettiva bancaria, le criptovalute, approfondendo le questioni contabili e prudenziali. I fini sono quelli della vigilanza. L’Italia è sulla buona strada per l’apertura di un dibattito e l’individuazione di soluzioni sostenibili dal punto di vista normativo ed economico finanziario.

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